Proporre polizze realmente utili è uno dei doveri dell’assicuratore

Uno dei doveri dell’assicuratore e dei suoi intermediari o promotori è quello di informare in modo chiaro ed esaustivo ogni loro cliente e di proporre polizze assicurative realmente utili per le sue esigenze. Questi obblighi scaturiscono dal Codice Civile (articoli 1175, 1337 e 1375), che è una legge generale che prevale sui regolamenti dell’autorità di vigilanza e la cui violazione costituisce una condotta negligente (articolo 1176, comma 2) e quindi sanzionabile.

Questo è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione il 24 aprile 2015, a seguito della richiesta di risarcimento danni da parte di due assicurati che, alla scadenza di una polizza vita, hanno scoperto che il capitale maturato sarebbe stato nettamente inferiore ai premi versati.

La sentenza della Cassazione condanna la Compagnia a risarcire il danno causato dalla mancata informazione sui costi di polizza e sulla possibilità che il capitale maturato potesse essere inferiore a quello versato.

L’appello di secondo grado era stato vinto dalla Compagnia perché, secondo il giudice, l’esistenza dei costi era desumibile dalla nota informativa allegata al contratto e gli assicurati avevano periodicamente ricevuto gli estratti conto, dai quali potevano desumere l’andamento della polizza.

Chi si occupa di assicurazioni però sa bene che il cliente decide quasi sempre sulla base delle informazioni ricevute dall’assicuratore di fiducia e quasi mai va a leggere le condizioni di polizza, spesso difficili da comprendere per chi ha una scarsa conoscenza dei prodotti assicurativi.

Personalmente mi amareggia molto che ci sia voluta una sentenza della Corte di Cassazione per stabilire che tra i doveri dell’assicuratore c’è l’obbligo di informare in modo chiaro ed esaustivo ogni suo cliente e di proporre polizze assicurative realmente utili per le sue esigenze.

Mi amareggia perché un assicuratore è prima di tutto un consulente e compito di ogni buon consulente è comprendere le reali esigenze del proprio cliente e proporre soluzioni realmente utili a soddisfare quelle esigenze. Soluzioni che inevitabilmente comporteranno vantaggi ma anche svantaggi, che dovranno essere illustrati in modo chiaro ed esaustivo, affinché il cliente possa compiere una scelta consapevole e possa verificarne la validità nel tempo.

Se, nonostante le disposizioni del codice civile e i regolamenti dell’autorità di vigilanza, è stato necessario l’intervento della Corte di Cassazione per ristabilire che tra i doveri dell’assicuratore, il dovere primario è quello di informare correttamente il cliente, allora forse un esame di coscienza collettivo noi assicuratori lo dobbiamo fare un po’ tutti.

Parliamo spesso di fidelizzare il cliente e di quanto sia meno oneroso investire sulla fidelizzazione anziché sulla ricerca di nuovi clienti. Ma come possiamo pensare di fidelizzare la clientela se non abbiamo come primo obiettivo quello di trovare soluzioni realmente utili alle loro necessità? Se non sappiamo dare soluzioni ai loro problemi, se non sappiamo creare valore per le loro famiglie e per le loro aziende, se non diventiamo prima di tutto loro alleati?

È vero che alcune informazioni possono far desistere il cliente dallo stipulare una polizza, ma con quale diritto le omettiamo, sapendo che la scelta del cliente potrebbe essere diversa se le conoscesse?

Personalmente ho scelto di essere un alleato dei miei clienti e di metterli sempre nella condizione di avere tutte le informazioni necessarie per una corretta valutazione delle varie soluzioni proposte, affinché possano fare ogni volta una scelta consapevole. Qui vi spiego il perché della mia scelta.


 

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Informazioni su Luisa Rosini

Ideatrice e responsabile di Parliamo di Assicurazioni, insieme ad altri professionisti, promuovo un modo di essere assicuratore che si riappropria del proprio ruolo sociale e mette al centro il cliente e il suo bisogno di sicurezza. Le mie competenze in counseling, applicate alla consulenza assicurativa, mi permettono di aiutare gli assicuratori a rendere i clienti maggiormente consapevoli dei rischi a cui sono esposti e delle conseguenze economiche che ne potrebbero derivare. Con le mie competenze in content e inbound marketing, li aiuto a promuoversi online creando cultura assicurativa, così da diventare un valido punto di riferimento per le persone che incontrano in rete e strutturare un sistema di acquisizione di nuovi clienti maggiormente consapevoli dei propri rischi e dell'utilità delle assicurazioni come strumenti di pianificazione finanziaria.
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4 commenti

  1. Andrea Annicchiarico

    Trovo terribilmente corretto quanto da te scritto e sottoscrivo al 100%-
    Fa piacere in un mondo di venditori di polizze trovare voci diverse che peraltro rispettano anche i dettami previsti dal codice delle assicurazioni private oltre che del buon senso , dell’onestà e della correttezza.

    • Buonasera Andrea,
      grazie per l’apprezzamento. Purtroppo sono ancora tanti i venditori di polizze. Lo dico con rammarico, perché la loro presenza ha generato una diffidenza abbastanza diffusa e radicata, che rende più difficile far comprendere l’importanza del lavoro di un assicuratore, il cui compito è quello di aiutare il cliente ad individuare i rischi a cui è esposto e a decidere quali e in che misura, delegare ad una Compagnia di assicurazioni.
      Luisa

  2. Ottime considerazioni!
    Poi commissione europea, Governo, Ivass, ecc. si inventano documenti su documenti, vedi DIP base e DIP Aggiuntivo, da far firmare all’assicurato, come se dichiarasse di fatto “guarda che l’assicuratore sta cercando di fregarti, quindi vogliamo essere sicuri che hai capito cosa ti sta vendendo”.
    Un paio di firme in più e abbiamo tutti la coscienza a posto.

    • Oppure, e sarebbe anche peggio, potrebbe addirittura sembrare un “firma qua, così non potrai più dire che non eri stato adeguatamente informato”. Grazie Paolo per il tuo contributo alla discussione!

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